In questo momento in cui ci accingiamo a tirare le somme dell’acqua passata sotto il ponte bianconero sono successe davvero molte cose. L’Udinese ha innanzi a tutto sconfitto una delle bestie nere del campionato, il Verona di Juric, in una partita ben combattuta e portata a casa con un deciso due a zero. Poi è arrivato l’unico buco nell’acqua del periodo; quello che è occorso, è doveroso dirlo, al cospetto della terza forza indiscussa del campionato. Spuntare un risultato proficuo in quel di Roma contro la Lupa affamata, bisogna riconoscerlo senza remissioni, era compito davvero arduo. E, solo qui, l’Udinese non ce l’ha fatta producendo anche una prestazione dai toni piuttosto pallidi; questo dice la critica. Però poi la squadra bianconera si è riscattata di buon buzzo, con una prestazione risoluta in Emilia contro il Parma: due a zero, e pratica chiusa senza troppi pensieri. Poi è arrivato un altro piccolo grande scalpo, quello che ha visto l’Udinese togliere il terreno da sotto i piedi alla Fiorentina, sempre in casa propria. Dal punto di vista numerico risultato esiguo, ma quel che conta è avercela fatta ottenendo i 3 punti. Poi, la chicca: fermare la seconda forza del campionato, il Milan del buon Pioli, non era certo compito facile a San Siro, ma ce l’abbiamo fatta: abbiamo fatto impattare i rossoneri sul 1-1, con un’altra prestazione saporita, che magari poteva fruttare di più se non ci fosse stata qualche svista arbitrale, che nella buona pratica non dovrebbe esserci; ma così è, lo dicono i fatti. Se i rossoneri hanno impattato contro Udine, a Udine poi lo ha fatto anche il Sassuolo, liquidato con due gol dalle zebrette. 2-0 deciso, e la palla al centro la rimettono ancora i bianconeri. Cinque risultati utili consecutivi, quindi, interrotti soltanto dalla sulla carta molto probabile capitolazione romana. Non c’è che dire, il periodo depone davvero a favore dei colori bianconeri, e ora c’è poco altro da fare, allo scopo di rendere giustizia alle potenzialità della realtà sportiva friulana. Non resta che provare a fermare le ambizioni della Lazio, ancora a Udine, perché poi viene la volta dell’Atalanta a Bergamo, e sappiamo quanto ridotte siano le possibilità bianconere di stoppare la Dea in stato di grazia, proprio nel suo “Gewiss Stadium”… Certamente più facile è pensare di ottenere lo scalpo del Torino in casa propria, mettendo fieno in cascina in vista di un’altra sfida sulla carta proibitiva. Quella che a metà aprile vedrà l’Udinese mettersi a rischio al cospetto del temibile Crotone. In sostanza quel che è cambiato, e ha portato nuova serenità nel ambiente bianconero, è il nuovo sistema di gioco compatto con gli altrettanto nuovi arieti bianconeri in grado di mettere nelle ambasce qualsiasi avversario, generando in esso se non altro qualche pensiero di troppo, assieme a una pericolosità del sistema bianconero attuale che potrebbe condurre alla riscoperta di nuovi obiettivi. Non è per nulla escluso, infatti, che lottando giornata dopo giornata per il numero maggiore possibile di risultati utili si possa arrivare anche a respirare di nuovo aria di Europa, e questo lo dice lo stesso Pozzo che rimodula espressamente verso l’alto l’entità degli obiettivi stagionali, in ragione del ritrovato buzzo vincente della squadra bianconera. Il Presidentissimo bianconero trova concordi anche noi: è possibile lottare per qualcosa di più pregiato, rendendo giustizia ai sacrifici fatti sinora e alla qualità potenziale della squadra bianconera.