Dopo una parte finale della gestione targata Gotti in cui si evinceva chiaramente che il problema del Udinese era la mancanza di motivazione e di chiarezza di idee sulla formula tattica in adozione, era assai facile attendersi una svolta dal cambio del condottiero in panchina. Inserito un uomo nuovo o quasi, comunque sia miglior motivatore e uomo di idee nuove ed innovative, si è impartita l’evidentissima svolta che si andava cercando. È arrivata subito una squadra più mobile e dinamica, pronta a mordere in qualsiasi momento sul nervo del avversario di turno. Probabilmente si è andati ad agire sul feeling tecnico-squadra, e questa è stata la più vincente delle scelte. La squadra ha “switchato” come si direbbe con un neologismo made in Usa, e questa è una evidenza assai difficile da controbattere. Ora resta solo da valutare l’impatto che la squadra della gestione Cioffi avrà innanzi alla presenza delle squadre più quotate. Il tunnel più difficile andrà in scena immediatamente alla ripresa, salvo uno stop al campionato che potrebbe venire impartito causa emergenza Covid. Arriveranno alla ripresa squadre del calibro di Fiorentina, Lazio e Juventus, che ci diranno quanto tenace ed ardimentosa e intraprendente può risultare l’Udinese innanzi alle Grandi. Raccogliendo dai 4 ai 6 punti nel ciclo terribile del giro di boa potremo avere la certezza che le sferzate di Cioffi funzionano anche quando c’è da dimostrare migliore persistenza, altrimenti arriverà la consapevolezza sul fatto che una buona salvezza, e solo quella, può essere il target auspicabile per chiudere in maniera abbastanza soddisfacente il bilancio di un’altra annata di transizione, sulla quale continua a incombere l’ombra del virus pandemico nemico numero uno di ogni progetto di costruzione, nella tribolata era corrente. Noi, a livello di giudizio personale, confidiamo comunque sia notevolmente nella capacità del tecnico attuale di condurre l’Udinese al meritorio livello di successo di qualche stagione addietro. Incrociamo le dita auspicando un anno 2022 all’insegna della ripresa, estensibile ad ogni fronte critico. Con l’augurio quindi di un 2022 migliormente plausibile per le aspettative sostenibili di ognuno di noi.