Dopo qualche settimana trascorsa a sdoganare alcune vicissitudini personali per fortuna non così tragiche, torniamo alla nostra consueta breve rubrica bisettimanale di commento sulle vicende dell’Udinese. O per meglio dire peripezie, visto che nel calcio conta solo far punti e l’Udinese in tempi recenti i punti se li è lasciati sfuggire. Sia nella gara contro l’Inter sia in quella contro la Roma, entrambe giocate al Friuli, la squadra bianconera friulana si è resa protagonista di ottimi primi tempi nei quali ha tenuto testa più che discretamente con il gioco alla capolista e alla squadra del tecnico De Rossi, anch’essa in grande spolvero. E’ logico che questa dignità sportiva dell’Udinese si è potuta evidenziare di meno contro la capolista, che dispone di una trazione ben superiore a quella che può mettere sul terreno la squadra di casa nostra, Poi, nel secondo tempo con l’Inter, l’Udinese si è persa, o per meglio dire ha perso il controllo mentale della situazione, per poi incassare in maniera scellerata il sorpasso della squadra nerazzurra che poteva essere evitato meglio serrando le cerniere in fase difensiva, come giustamente ha sostenuto in conferenza stampa un noto esponente della critica bianconera, che ha chiesto a mister Cioffi se sia uso sensibilizzare la sua squadra sulla tigna che si deve mantenere allorquando si tratti di difendere quel punticino che con le grandi ti può bastare. Evidentemente Cioffi non ha impartito alla sua squadra la consueta indicazione di serrare i ranghi contro l’Inter, e così è scaturito il beffardo pareggio in extremis targato Frattesi. Contro l’Inter un punticino sarebbe stato dorato, e invece ci si è messa di mezzo la solita superficialità bianconera in fase difensiva e un poco di maledetta sfortuna. Contro la Roma copione simile, con una discreta prestazione che nel primo tempo ha fruttato il vantaggio per i bianconeri, raggiunti dalla Lupa soltanto nel secondo tempo in seguito al ennesimo svarione della catena difensiva. La partita non è ancora chiusa, in ragione del malore occorso al numero 5 romanista, e ci si augura che nel recupero che si giocherà in coda al campionato la formazione friulana riesca a difendere con i denti il punto sinora fattibile o a conquistare addirittura altri due con un colpo di destrezza e sano opportunismo. Il problema però nasce nel tempo corrente, con una trasferta in quel di Verona dove l’Udinese deve per forza cercare di ottenere lo scalpo dei veronesi in uno scontro diretto per la salvezza che a ragion veduta può essere definito come maledettamente fratricida. In quel di Bologna invece ci sarà andata di lusso se conquisteremo un punticino: difficile pensare ad una scorpacciata dell’Udinese in casa della provinciale più lanciata ed in forma dell’intero campionato. Successivamente arriverà l’ultimo carico di novanta per il campionato dell’Udinese, che giocherà in casa innanzi al Napoli con il dovere di quantomeno provare ad ottenere il suo scalpo, in ragione delle evidenti fragilità dei partenopei di oggi. Poi arriverà una breve serie di scontri contro Frosinone e altre squadre di margine, contro le quali sulla carta non sarà certo proibitivo arrotondare il bilancio stagionale, ciò detto in premessa. Solo così si potrà arrivare quella quota 40 in classifica che anche oggi è sinonimo di salvezza dignitosa.
di Valentino Deotti