Premessa: da qualche tempo a questa parte scrivere di Udinese è diventato davvero un peso. Dal 1994 in qua non abbiamo mai avuto così tante ambasce a metterci a scrivere sulle avventure della squadra friulana. E questo dato non giunge a caso, perché i dati ci asseverano con massima certezza che questo è davvero il periodo di minima resa dell’intera era targata Famiglia Pozzo. La squadra bianconera che rappresenta l’intero Friuli ha davvero toccato il fondo, ottenendo i peggiori numeri dell’intera gestione societaria, e ciò è venuto proprio in coincidenza con il momento in cui si è iniziato a parlare dell’ingresso nell’azionariato di fondi di capitali, e quindi di persone, provenienti dagli Usa. Sarà una causalità oppure le energie dell’attuale gestione societaria si stanno davvero fiaccando è c’è bisogno della partecipazione di qualcuno che porti nuovo ossigeno e nuove idee all’ombra del Bluenergy Stadium ? Questo non lo sappiamo. Di certo sappiamo che questa Udinese non è più in grado di spuntare una vittoria che sia una, e che di recente si è aggiunta una ulteriore consapevolezza. L’Udinese è in grado di reggere soltanto un tempo gara, poi si annebbia in misura tale da non riuscire a produrre calcio in maniera funzionale alle esigenze correnti. Questo lo abbiamo notato proprio nel quadro dell’ultima gara interna contro il Cagliari, dove si è vista l’Udinese convincere davvero nel primo tempo e afflosciarsi totalmente, fin quasi scomparendo del tutto, alla ripresa delle ostilità nella seconda parte della gara. A questo punto tutti si sono domandati: che è successo negli spogliatoi, cosa mai si è generato, di così deleterio, nella mente dei giocatori ? La risposta di mister Cioffi a specifica domanda è stata in tutto e per tutto nebulosa e priva di certezze, come sempre più o meno. Ciò che è certo è che ora è l’Udinese a dover ritrovare le certezze, facendo immediatamente pulizia in una mente condizionata dal rendimento più bucherellato e facente acqua che si sia visto nella gestione Pozzo. Ora c’è una serie di gare che è l’unica in grado da fornire delle chance ai bianconeri, ed è chiaro che non se ne può sprecare una di queste possibilità. Si deve battere il Genoa, la Salernitana ed ogni altro avversario alla portata, da qui alla fine del mese di marzo. Solo così si può sperare nella possibilità di non sfigurare, nell’economia di un campionato che ovviamente è già da butttare, e questa è l’impressione dei più…
Di Valentino Deotti