Dopo una lunga pausa riconducibile alla sosta dedicata alle squadre nazionali, siamo a riprendere la stesura della nostra rubrica in maniera effettivamente un poco colorita, se non proprio piccantina. Non ci va proprio giù, infatti, che ci sia stato un tormentone infinito intorno alla questione “allenatore dell’Udinese”. Per il bene dell’ambiente si deve intraprendere una linea chiara ed univoca sulla questione di chi si assuma la guida tecnica della squadra friulana. Questo perché non va mai bene lasciare la squadra in versione “cantiere aperto”. Deve essere chiaro, invece, chi è il regista del progetto bianconero dal punto di vista tecnico. Va quindi messo assolutamente al bando un rincorrersi continuo di voci sul avvicendarsi in panchina di allenatori. Un continuo bailamme che può arrivare ad assumere l’unico contro effetto di distrarre la realtà sportiva nostrana da quelle che sono le proficue iniziative da intraprendere nell’ottica di raddrizzare la barca. Doveva essere chiaro già da domenica scorsa chi sarebbe stato il condottiero unico del futuro prossimo bianconero. E invece no, in società si sta tracheggiando sul tema, impedendo di fatto l’opportuna chiarezza di idee in vista delle due partite difficili di questi tempi. Parliamo delle gare contro la Lazio a Roma e contro i! Napoli a Udine. Siamo praticamente prossimi a due gare che per l’Udinese potrebbero rappresentare lo spartiacque del campionato e la società ha di fatto le idee ancora nebulose intorno alle due soluzioni possibili. Soluzioni che sono in primis !a conferma di Mister Gotti, e solo in secundis l’approdo a Udine di un tecnico di nome in grado di dare solide fondamenta ad un capitolo tutto nuovo del progetto bianconero. Ci si spicci quindi a dichiarare chi sarà il tecnico del futuro dell’Udinese, perché ora non è il momento di perdere tempo con ragionamenti che distolgono l’Udinese dalla attività prettamente agonistica e di edificazione di una classifica degna per la realtà principe de! calcio friulano.