Finalmente posso rimettermi, più o meno serenamente, al lavoro di concetto e ragionamento. Finalmente, dopo esserci imbattuti a livello planetario in una parentesi che alcuno si sarebbe mai aspettato di ritrovarsi a dover vivere, possiamo metterci a scrivere di cose certamente meno vitali, ma aventi per noi una importanza correlativa cospicuamente sostanziosa. Dopo mesi e mesi alla finestra a cercare di capire che piega avrebbe potuto prendere la tragedia globale del Covid19 abbiamo deciso di rompere gli indugi, e di tornare a ruota libera sulle tematiche leggere alle quali maggiormente teniamo. Quelle legate ai mondi del pallone e dell’Udinese. Innanzitutto lo faremo snocciolando un compendio delle principali tematiche sulla breccia. Per esempio la ripresa dell’Udinese, che ha iniziato a riprendere fiato proprio negli ultimi scorsi mesi invernali, dopo scorci di annata vissuti ad annaspare. Poi qualcuno in seno alla squadra è riuscito a far trovare la quadra all’assetto del team bianconero. Qualcuno come mister Gotti, e questo non è una novità. Ma sopratutto qualcuno come il suo vice, che in una finestra nella quale ha potuto prendere in mano la squadra in piena autonomia ha dimostrato di saper plasmare eccome la squadra stessa. E a quel punto vi è stato il progresso decisivo, quello che al momento ci restituisce una Udinese supertonica, davvero quadrata se non altro, e quindi in grado di affrontare ogni concorrente con il buzzo delle tenaci. E così si è ottenuta quella manciata di vittorie e risultati positivi che oggi qualifica il campionato di una Udinese che è pronta ad installarsi all’ombra delle concorrenti all’Europa. Quel che non va ancora, al momento, sono i numerosi alti e bassi che caratterizzano l’Udinese, quei colpi di tosse per fortuna non nefasti che sta facendo lasciare per strada qualche punto di troppo alle zebrette. Bisogna quindi trovare “solo” quel quid di continuità che manca, per piantare la tenda definitivamente sul pianerottolo giusto del della casa comune del pallone che conta. Ma la sensazione, in tutta sincerità, e che manchi davvero poco all’Udinese per maturare la giusta tempra. Per disdetta proprio in questa fase viene il peggio, con l’Udinese che a inizio anno venturo dovrà imbattersi stando al calendario in due soloni del campionato, ossia la Juve ed il Napoli, maledettamente piazzate nel programma una settimana dopo l’altra. Di questa quindicina di giorni ci limitiamo a dire che l’Udinese non avrà niente da perdere. Dovrà buttarsi a capofitto sui due incontri e quindi dimostrare di saper tenere testa alle due regine della “A”. Superato questo esame di maturità nel miglior modo possibile, di sicuro verranno per l’Udinese tempi più agevoli in occasione dei quali l’Udinese potrà dimostrare il suo livello di maturità, che a quel punto dovrebbe essere degno delle aspirazioni dei bianconeri del Friuli. Grazie a tutti per l’attenzione; d’ora in avanti usciremo con scadenza bisettimanale.