Parma come a San Daniele del F., patria dei prosciutti, forse ci si ferma e tra una fetta e l’altra sai ti ingozzi, poi la ripartenza si fa dura, in salita. Ciò che come in altre partite è capitato ieri a Parma nel primo tempo alla squadra, sicuramente non ben messa in campo con giocatori troppo marcati dagli avversari e a disagio. Va lasciata libertà d’azione alla squadra o almeno andrebbe, possiamo pensare, riconsiderata. In questo modo persino i De Paul sempre comunque il migliore nell’Udinese non si trova a suo agio stentando le ripartenze e patendo troppi falli studiati per fermarlo da chi lo marca.
Di più mancava quella carica agonistica e quella rabbia necessaria, stante che, nel primo tempo non riuscivano a battere la difesa avversaria, tanto che non hanno prodotto nemmeno un tiro in porta in tutto il primo tempo. Penoso.
Prendiamo pure atto che l’infermeria è Ancora occupata di giocatori necessari specie in attacco, ma va detto che ora la squadra è stata rinforzata e non dovrebbero mancare le forze necessarie a battere un Parma che non è un qualcosa di mastodontico, tutt’altro. Il Parma sperava dopo il gol di Cornelius al 3° minuto appena e l’altro infilato in porta a Musso da Kucka con un rigore evitabilissimo (soliti falli e regalie in difesa dell’Udinese, solite reti che l’Udinese si fa regalare. La squadra si è presentata in campo dimostrandosi poco motivata e al solito ognuno andava per conto suo, marcando anticipi e ritardi sulla palla non soliti all’Udinese di Gotti, oggi fuori misura. Arbitro era IRRATI che dopo il 2,0 per la squadra ospite nell’incertezza più assoluta non va neanche al Var, su un fallo da calcio di rigore a favore dell’Udinese, ma guidato al Var da Piccinini, non fischia ma fa segno di proseguire con i giocatori peraltro stupiti. Tre minuti dopo la scena medesima si ripeterà, ma no rigori all’Udinese. Forse l’angelo custode di Gotti gli consiglia il d’affarsi.
Fortuna che l’angelo custode ha suggerito di sostituire Becao con Molina dal 1’ – Arslan oggi in calo con Makengo al 43’, Walace con Nestorovski anche lui dal 1’ st., Zeegelar fuori passo con Ouwejan al 22’ . Dopo i cambi di marcia l’Udinese diventa un carro armato d’attacco e con Pereyra accanto a Lloriente sostituito da Okaka al 19’ poco dopo l’ingresso di Okaka calcio da gioco inattivo e Okaka di testa in rete per il 2-1, finalmente. Gol di grande pregio e preciso. Al 35’ altro gol del pareggio di Nuyting che era corso a dare man forte in attacco, questo gol a gioco attivo in mezzo alla calca di difensori. Finalmente anche Nuyting in rete. Anche Bonifazi in rete per un regalo con assist al bacio di De Paul grande costruttore di occasioni ma causa un apparente fuoruscita molto, troppo dubbia, dal campo al momento del tiro, la rete viene annullata, malgrado il forte dubbio gli stessi cronisti poi avranno a dire che la palla era sulla linea e non fuori, ma si sa… peccato. Per quanto espresso nel secondo tempo l’Udinese avrebbe potuto anche a pieno merito far suo l’intera posta a 3 punti mentre si deve accontentare a pieno merito di un pareggio sul 2-2 , rimonta non facile da dirsi. Gotti Aveva spostato Larsen più accentrato così come De Paul probabilmente nell’intervallo tra il primo e secondo tempo, come di solito può accadere e il Parma è rimasto sorpreso dalla reazione dell’udinese. A quattro minuti dalla fine Conti tocca inciampando volontariamente Ouwejan in area del Parma ma anche stavolta pur essendo visibilissimo il fallo, Irrati sorvola. Non rimane che accettare il pareggio complimentandoci con i giocatori per il rendimento del secondo tempo. Gotti prenda atto delle situazione e del fatto che questa Udinese può produrre di più e non poco pur senza pretese di corsia destra ma ben messi sulla corsia sinistra, ora batta la Fiorentina cosa possibile e si va a 13 punti in tal caso dalla terz’ultima dalla quale ora siamo a 10, zona moderatamente tranquilla ma nel calcio mai sicura.
Motivare la squadra guidandola verso una sicura tranquilla vittoria casalinga, contro la Fiorentina che appare in miglioramento ma questi ragionamenti non debbono valere, vincere e basta. Non sedersi tranquillamente per poi ritrovarsi con l’acqua sotto il sedere, meglio proseguire sinché possibile senza trovarsi in difficoltà poi. Prima si raggiungono i 40 punti prima può esserci non tanto festa, ma più tranquillità.
Meglio godersi un film sull’esempio di “per un dollaro in più” “ piuttosto che per 3 dollari in meno”…quello che si perde oggi domani costa caro recuperarlo in quanto chi sta dietro pressa… Un pensiero sui generis pure a Gotti che deve motivare oltre che non sbagliare la squadra usando ogni giocatore nel proprio ruolo, o meglio sull’avversario e la posizione più consona, ascoltando i giocatori, non è possibile buttare alle ortiche un tempo intero come accaduto troppo spesso, inclusa Parma.