EMPOLI v s UDINESE : risultato finale 0 – 1 (finalmente tra caprette e ombrette) arbitro Cosson da Reggio Calabria lontano da Udine e forse al suo primo approccio arbitrale : insufficienza a lui e al Var per non essere cattivi.
Ci aspettavamo una Udinese allegra, gioiosa, sobria ma piena di vitalità. Invece la parvenza di Udinese l’abbiamo avuta sicuramente in un buon primo tempo, giocato molto bene dominando la partita e l’Empoli, l’Udinese continua a sfornare un gioco di alto livello bellissimo a sprazzi a vedersi ma dopo aver creato tanto,troppo, forse, inutilmente non consolida il suo gioco con i gol necessari per portarsi a casa la partita, senza timori reverenziali o paure retrive che non sono altro che fobie mentali, non represse o se tali mal condotte. Nell’arte e il calcio moderno vorrebbe secondo, le credenze popolari attuali, essere considerate tali, non esiste il brutto, secondo la discrezione di Platone prima e Plotino poi, l’arte non è nè brutta ne bella ma tale e basta. In questo campo di pretendono estetica e qualità,così dovrebbe essere pure nel calcio alm quale si debbono d’obbligo aggiungere obiettivi e progetti da raggiungere se raggiungibili, come siamo possa essere, considerate le qualità e le capacità complessive degli attori nel gruppo, preparato e organizzato per raggiungere certi obiettivi onde giustificare spese e costi implementati,con i risultati da raggiungere, altrimenti cade la credibilità generale. Sicuramente Baudelaire aveva altre congetture nel merito ma forse esagerate e falsate. Insomma o è o non è bello e/o brutto. La partita di Empoli nel primo0 tempo tutta ad alti livelli,ma detto che al 18′ Perisan manca un pallone su corner e Bijol planata la palla sulla SUa testa manca un vantaggio facilmente raggiyungibile,con più attenzione e concentrazxione oltre a prontezza di riflessi. Certo Bijol è uno dei migliori ma deve migliorarsi ulteriormente, secondo nostro umile avviso, note tutte le qualità del giocatore, per “rapinare” risultati Udogie sfortunato ma bravissimo d5ribla tutti Petrisan incluso ma Patrisi allenato a difendere si trova sulla linea di porta a calcia, Ottimo intuito del difensore, aggiunta però molta fortuna. La palla fosse ammarata altrove. Meno grande gioco e più pragmatismo cosa ne direste?.
Poi Pereira che serve Beto ma le sforbiciate non tagliano a dovere. Creato molto ma raccolto il minimo indispensabile,grazie a un ottimo Silvestri nel frangente, l’Udinese ha potuto portarsi a casa i trre punti,questo conta,ma il risultato poteva far soffrire meno gli attori e chi li segue,buttando dentro le palle, se non sempre almeno una su due o tre debbono entrare. Che debbano entrare visto che a altre squadre entrano, la storia fattivamente lo conferma. Non parliamo ogni volta di iella, forse manca ancora rabbia e convinzione della propria forza mentale e tecnica,quindi i risultati debbono arrivare. Nè possiamo sorridere e sghignazzare in TV quando si vince, specie se con vittorie e rischio come ieri. Abbiamo rischiato il pareggio pure ieri,fortuna che stavolta per chi ci crede ” la dea bendata ha dato una mano”. Bene il primo tempo.
Bene l’inizio del 2° tempo nel quale al 9′ viene assegnato un calcio d’angolo all’Udinese ,la palla plana sulla testa di una torre che nel contesto è quella di Becao, la palla ha uno strano virgulto plana addosso a Luperto e finisce nel sacco. Poi tutte le altre occasioni perse, ma giunti a circa 20 minuti dal 90′ più recupero, la squadra però si è abbassata creando la possibilità all’avversario di circolare sempre o quasi nella propria area, aumentando i pericoli. Thauvin ancora “stancoi” e stranito tira un tiro in porta al rallentatore. Complimenti a Ebosele che ha sostituito Ehizibuè come anche a quest’ultimo. Per il resto complimenti a tutta la squadra che dovrebbe crescere ulteriormente essendoci il Milan in vista. Squadre minori battono anche le super star. Udinese fatti coraggio.
Ora speriamo di vedere i gol di Beto,che ancora non li fa visto che Success muove tanto gioco utile ma la porta… . Debbono essere tutti pronti a segnare come fa Udogie e non solo.
di Carmino Deotti